Ragadi al seno: perché si formano e come rimediare

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Le ragadi al seno sono una complicanza molto comune tra le donne che allattano. Tuttavia, non rappresentano un motivo valido per smettere di allattare in quanto esistono numerosi trattamenti che possono essere impiegati anche a casa per rimediare. Solo qualora le fessure dovessero infettarsi e provocare febbre e altri problemi, è necessario ricorrere all’intervento di un medico.

Vediamo ora di seguito perché si formano le ragadi al seno e come rimediare.

Come si formano le ragadi al seno

Le ragadi sono fessure o tagli che possono manifestarsi intorno l’areola o sul capezzolo a seguito di sfregamento o attrito. Anche i corridori possono sviluppare le ragadi a causa dell’attrito che si forma tra il tessuto della maglietta e l’aria. Questa condizione è chiamata col nome di capezzolo dello jogger, dello sportivo o del corridore. Stessa cosa può accadere ai surfisti a causa del continuo sfregamento della tavola e dell’acqua di mare sul petto.

Vi sono poi alcuni tipi di reazione allergiche che possono a loro volta produrre ragadi. L’uso di detersivi per bucato, detergenti, creme e saponi troppo aggressivi o verso cui siamo allergici può, infatti, favorire la comparsa di fessure.

Le ragadi durante l’allattamento sono in genere attribuite ad un errato modo di attaccarsi al capezzolo da parte del neonato. Possono inoltre essere favorite da un ingorgo mammario in quanto il latte, premendo sul seno, rende quest’ultimo più gonfio e incline a fessurazioni.

Anche la gravidanza e il puerperio in sé sono condizioni predisponenti in quanto gli ormoni in circolo rendono il seno più pieno e la pelle del capezzolo molto più sensibile e delicata. Infine, la fuoriuscita di latte contribuisce a sua volta ad aumentare l’umidità dell’intera area, facilitando così la comparsa di ragadi.

Sintomi di ragadi al seno

Non è difficile accorgersi di avere le ragadi in quando i sintomi sono abbastanza evidenti. Questi includono:

  • Rossore;
  • Indolenzimento del capezzolo;
  • Pelle secca o irritata;
  • Presenza di tagli e croste;
  • Fuoriuscite di pus o sangue:
  • Dolore mentre si allatta.

Possono manifestarsi su uno o entrambi i capezzoli, anche se in genere, se dipendono da un erroneo attaccamento delle labbra del bambino durante la suzione, tendono a presentarsi su entrambi i lati.

Come trattare le ragadi al seno

Ci sono molte cose che le donne che allattano al seno possono fare per trattare questa condizione. La cosa più importante è quella di correggere l’eventuale modo scorretto del bambino di attaccarsi.

Se dovessi accorgerti che il neonato durante la poppata tenta di succhiare al di fuori dell’areola o del capezzolo, metti una delle tue dita tra la sua bocca ed il seno, allontanandogli il viso delicatamente e incoraggiandolo subito dopo a riprendere la poppata nel modo corretto. Per aiutarlo assicurati sempre di portare il suo corpo all’altezza del capezzolo per evitare che la bocca si trovi troppo in basso. Se non ce la fai prova ad utilizzare un cuscino per allattamento o altro supporto per tenerlo nella giusta posizione.

Altri accorgimenti utili sono:

  1. Applicare una crema od un unguento a base di prodotti naturali compatibili con l’allattamento come la lanolina sui capezzoli dopo ogni poppata;
  2. Se il seno è gonfio o i capezzoli sono molto irritati, spremere un po’ di latte prima di attaccare il bambino e spargerlo delicatamente sul capezzolo. Questo procedimento può servire ad ammorbidire la zona e a fornire protezione per via dei numerosi anticorpi presenti naturalmente nel latte materno;
  3. Lavare i capezzoli con acqua tiepida per rimuovere eventuali residui di latte dopo ogni poppata;
  4. Non utilizzare saponi troppo aggressivi per lavare il seno perché potrebbero seccare troppo la pelle e favorire la comparsa di ragadi. Inoltre, le ghiandole che circondano i capezzoli secernono un olio naturale che lubrifica e scoraggia i batteri. Lavando troppo questa zona, si rischia di eliminare questa protezione naturale;
  5. Utilizzare un paracapezzoli in silicone mentre allatti se l’area è molto delicata e sensibile;
  6. Altro fattore predisponente le ragadi al seno e che contribuisce a peggiorarne i sintomi è, senza dubbio, la troppa umidità. Le donne che allattano dovrebbero quindi evitare abiti e reggiseni non traspiranti, poiché possono trattenere il sudore e l’umidità della pelle contro il capezzolo;
  7. Anche l’utilizzo di coppette assorbilatte può servire ad asciugare il sudore e le perdite di latte improvvise.

Alcuni di questi accorgimenti, però, possono interferire in minima parte con l’allattamento al seno quindi è sempre bene procedere con molta attenzione se si vuole continuare ad allattare.

Complicazioni delle ragadi

Come abbiamo detto, in genere le ragadi si risolvono da sole adottando alcuni accorgimenti domestici. Tuttavia, in alcuni casi possono dare luogo a complicazioni. Le più frequenti sono:

  • Ingorgo mammario, frequente quando la donna con ragdi, per non sentire dolore, smette di allattare da uno o entrambi i seni;
  • Mughetto: si tratta di un’infezione causata dal lievito Candida che può essere passato dalla mamma al bambino o viceversa. In genere, il mughetto si sviluppa indipendentemente dalle  ragadi, ma può peggiorarne i sintomi in quanto provoca screpolature, dolore e prurito;
  • Infiammazioni al capezzolo e mastite, disturbo spesso associato a febbre e sovra- infezioni batteriche;
  • Nei casi più gravi, ascesso mammario che può richiedere l’incisione e il drenaggio dei liquidi in eccesso.

Se le ragadi del capezzolo non scompaiono con il trattamento, sono molto dolorose o sembrano infette, è dunque sempre bene farsi controllare da un medico.

Conclusioni

Le ragadi al seno sono dovute il più delle volte ad un modo scorretto di attaccarsi del bambino, anche se possono essere aggravate da alcune condizioni come pelle secca ed allergie. Possono causare molto dolore e disagio, ma di solito sono un problema che si risolve in poco tempo con rimedi di tipo domiciliare. Fra questi, l’uso di una crema idratante con ingredienti naturali compatibili con l’allattamento sembra essere quello più efficace.

Occorre anche mantenere sempre asciutta e pulita l’intera area e usare dei paracapezzoli in silicone se la tua pelle è molto delicata e sensibile. Bisogna, infine, prestare sempre la massima attenzione al modo in cui si posiziona il bambino durante l’allattamento.

Solo in presenza di infezioni, ingorgo mammario e/o mastite è opportuno il pronto intervento di un medico.

Perché si formano le ragadi al seno?

Le ragadi durante l’allattamento sono di solito dovute ad un errato modo di attaccarsi al capezzolo da parte del neonato. Possono inoltre essere favorite da un ingorgo mammario in quanto il latte, premendo sul seno, rende quest’ultimo più gonfio e incline a fessurazioni. Anche la gravidanza e il puerperio in sé sono condizioni predisponenti in quanto gli ormoni in circolo rendono il seno più pieno e la pelle del capezzolo molto più sensibile e delicata. Infine, la fuoriuscita di latte contribuisce a sua volta ad aumentare l’umidità dell’intera area, facilitando così la comparsa di ragadi.

Cosa si intende con “Capezzolo dello jogger” ?

Il “Capezzolo dello jogger” o dello sportivo o del corridore è una particolare condizione in cui formano ragadi all’altezza del petto o del seno per via dell’attrito che si forma tra il tessuto della maglietta e l’aria. Stessa cosa può accadere ai surfisti causa del continuo sfregamento della tavola e dell’acqua di mare sul petto.

Cosa posso fare se il bambino non si attacca correttamente al seno durante la poppata?

Se dovessi accorgerti che il neonato durante la poppata tenta di succhiare al di fuori dell’areola o del capezzolo, metti una delle tue dita tra la sua bocca ed il seno, allontanandogli il viso delicatamente e incoraggiandolo subito dopo a riprendere la poppata nel modo corretto. Per aiutarlo assicurati sempre di portare il suo corpo all’altezza del capezzolo per evitare che la bocca si trovi troppo in basso. Se non ce la fai prova ad utilizzare un cuscino per allattamento o altro supporto per tenerlo nella giusta posizione.

Cos’è il Mughetto?

Il Mughetto è un’infezione che si manifesta di solito sulle labbra e sulla bocca del neonato; è causata dal lievito Candida che può essere passato dalla mamma al bambino o viceversa. In genere, il Mughetto si sviluppa indipendentemente dalle ragadi, ma può peggiorarne i sintomi in quanto provoca screpolature, dolore e prurito.

Che fare nel caso in cui le ragadi evolvano in ingorgo mammario, infezioni del capezzolo e mastite?

Nel caso in le fessure sul seno diventino molto infiammate e perdano sangue e pus, sarà opportuno prendere dei farmaci antibatterici per contrastare l’infezione. Questo a sua volta potrebbe comportare un ingorgo mammario o una vera e propria mastite con febbre e dolore. Se l’ingorgo dovesse poi evolvere in un ascesso mammario sarà opportuno drenare fuori il latte in eccesso per contrastare l’infiammazione e ridurre il dolore.