L’olio d’oliva accelera la guarigione della pelle danneggiata

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Recenti studi hanno rivelato che i polifenoli presenti nell’olio extra vergine di oliva possono potenziare le proprietà curative dei fibroblasti, le cellule coinvolte nella formazione dei tessuti connettivi.

I fibroblasti svolgono un ruolo fondamentale nella riparazione della pelle danneggiata da lesioni o tagli, in quanto sono le principali cellule coinvolte nella rigenerazione della pelle. Rilasciano composti che contribuiscono alla coesione dei componenti della pelle, formando una rete che mantiene tutto unito, rendendo la loro azione particolarmente significativa.

Questa nuova ricerca, pubblicata su Nutrients, suggerisce che l’uso di applicazioni contenenti polifenoli potrebbe favorire la guarigione delle ferite cutanee.

L’esposizione dei fibroblasti ai composti fenolici ha dimostrato che queste cellule si muovono per colmare il vuoto creato dalle ferite, e non solo:

Gli scienziati si sono concentrati sull’effetto dell’applicazione di tre polifenoli presenti nell’olio extra vergine di oliva: l’idrossitirosolo, il tirosolo e l’oleocantale.

La ricerca ha evidenziato che questi composti fenolici, oltre a favorire lo spostamento dei fibroblasti verso il sito della ferita, stimolano la crescita dei fibroblasti quando vengono applicati.

Inoltre, gli studi in laboratorio hanno mostrato che la crescita dei fibroblasti stimolata dai polifenoli non ha causato alcuna alterazione cellulare al livello del DNA della cellula, il che significa che è un mezzo di stimolazione di crescita cellulare sicuro.

Questa ricerca si inserisce in un numero crescente di studi che indagano sull’impatto dei polifenoli sui tessuti umani e sulle risposte cellulari. Studi precedenti hanno dimostrato che altri fenoli presenti nell’olio extra vergine di oliva stimolano la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti.

Attualmente, si sta cercando di comprendere come sfruttare al meglio le proprietà curative dei polifenoli identificati. Possibili soluzioni future potrebbero includere l’utilizzo di idrogel o creme.

Inoltre, sarà cruciale definire e identificare eventuali effetti avversi, anche se non ci si aspetta che si verifichino.

Lo sviluppo di un rimedio che offra nuove opzioni per medici, infermieri e pazienti che devono affrontare ferite cutanee potrebbe anche contribuire a un approccio sostenibile al mondo farmaceutico.

Durante la lavorazione delle olive, le acque reflue ricche di polifenoli vengono spesso eliminate dopo la produzione di olio d’oliva. Pertanto, isolare i composti necessari da una materia prima attualmente trascurata potrebbe essere un aspetto interessante da considerare.

Fonte: The Benefits of Olive Oil for Skin Health: Study on the Effect of Hydroxytyrosol, Tyrosol, and Oleocanthal on Human Fibroblasts – Anabel González-Acedo, Javier Ramos-Torrecillas, Rebeca Illescas-Montes, Víctor J. Costela-Ruiz, Concepción Ruiz, Lucía Melguizo-Rodríguez, Olga García-Martínez