L’azione antinfiammatoria dell’olio d’oliva
L’olio di oliva sembra essere un trattamento efficace, sicuro e disponibile per ridurre al minimo l’uso frequente di trattamenti chimici contenenti conservanti che possono avere effetti negativi sulla guarigione delle ferite. Oggi, a causa dell’aumento della resistenza dei batteri agli antibiotici e dell’elevato costo delle cure mediche, è stata prestata maggiore attenzione alle terapie tradizionali. Una vasta gamma di studi ha dimostrato che i composti fenolici nell’olio di oliva hanno effetti antinfiammatori, effetti protettivi sui neuroni, effetti anti invecchiamento e proprietà di riparazione cellulare. L’acido oleico nelle olive può sostituire l’acido linoleico, che ha come ruolo principale quello di modulare l’infiammazione e stimolare la rigenerazione della pelle. I composti fenolici nelle olive, nell’uso topico, hanno effetti antinfiammatori e i polifenoli dell’olio d’oliva sono associati all’effetto neuroprotettivo e antiaging, quindi possono portare alla riparazione del tessuto epiteliale che nel processo di guarigione delle ferite. Inoltre, i composti di squalene nell’olio di oliva includono vitamine K, D, E, beta-carotene e ubichinolo 10, che hanno proprietà antiossidanti. Altri studi hanno indicato che l’olio di oliva applicato sulla pelle porta all’angiogenesi aumentando i livelli di fattore di crescita endoteliale intravascolare e, insieme ad acidi grassi omega-3, può inibire cronicamente l’infiammazione.
Cosa sono le sinechie delle piccole labbra
Con il termine medico di sinechie delle piccole labbra si intende la fusione, parziale o totale delle piccole labbra che fanno parte dell’organo genitale esterno femminile. In alcuni casi questa fusione può quasi completamente chiudere l’apertura vaginale, lasciando solo un piccolissimo spazio da cui fuoriesce l’urina, mentre l’ingresso vaginale e l’imene non sono visibili. Le sinechie sono causate dalla progressiva scomparsa degli estrogeni materni dopo la nascita, in aggiunta a possibili fattori infiammatori locali (scarsa igiene, presenza del pannolino, ristagno di urine, dermatite, diarrea, indumenti sintetici o poco traspiranti). L’età più interessata è quella che va dai sei mesi di vita fino ai 7-8 anni (quando inizia la pubertà), con un picco di maggiore incidenza tra il primo ed il secondo anno di vita. Nessuna bambina alla nascita o alla pubertà presenta invece sinechie perché gli estrogeni (quelli che provengono dalla madre nel caso dei neonati, e quelli normalmente prodotti durante l’adolescenza) svolgono un ruolo protettivo.
I sintomi delle sinechie
Se la fusione è parziale non è presente alcun sintomo. Nei rari casi in cui le sinechie sono serrate o complete, è possibile che si verifichi un ristagno di urine e quindi un aumento del rischio di infezioni delle vie urinarie. Raramente è presente dolore in regione genitale, dovuto al fatto la pipì deve essere fatta sotto pressione per vincere la resistenza dovuta al passaggio più ristretto. A volte la bambina più grandicella assume delle posizioni particolari quando urina per evitare di bagnarsi e può presentare dolore (e raramente anche sanguinamento) durante l’esecuzione di esercizi di ginnastica che prevedono la divaricazione forzata delle gambe. Nel caso sia presente anche prurito è necessaria un’ attenta valutazione perché a volte le sinechie sono associate ad una patologia dermatologica chiamata lichen scleroatrofico, in cui la mucosa dei genitali si presenta sottile, atrofica e biancastra.
Come trattare le sinechie con l’olio d’oliva
Nei casi di fusioni parziali lievi è possibile trattare le sinechie applicando un prodotto a base di olio d’oliva arricchito con vitamina E, che aiuta a contenere l’irritazione dell’area genitale svolgendo anche una funzione emolliente, cercando delicatamente di aprire le labbra. Per prevenire inoltre le possibili recidive è necessaria un’accurata igiene quotidiana, utilizzando detergenti particolarmente delicati ed evitando il ristagno di urine e feci nei pannolini.
Cos’è la fimosi
Anche definita ‘restringimento prepuziale’, la fimosi è un’alterazione dell’anatomia del prepuzio, che impedisce il corretto scorrimento di quest’ultimo sul glande. Le cause della fimosi possono essere un’infiammazione, un’infezione o molto spesso anche un trauma cui segue la formazione di tessuto cicatriziale.
Sono descritti tre gradi di fimosi :
- Fimosi lieve: permette di esporre tutto il glande. Il restringimento è a livello del corpo del pene e la manovra di scopertura non è agevole, si può avvertire dolore o fastidio;
- Fimosi moderata: permette un’esposizione parziale del meato uretrale, l’apertura esterna dell’uretra. L’igiene intima risulta difficile;
- Fimosi grave: è impossibile esporre il meato. Non è quindi possibile praticare un’adeguata igiene e questo porta sia a infezioni locali sia a infezioni delle vie urinarie.
I sintomi della fimosi
Nei bambini la fimosi può comportare qualche fastidio nell’atto di urinare. Sintomi più intensi tendono in genere a comparire dall’età adolescenziale in poi che, nelle forme più gravi, sono disuria (difficoltà nell’urinare), dolore durante le erezioni, difficoltà nei rapporti sessuali. Altra complicazione comune della fimosi è l’insorgenza di infezioni, facilitate dal ristagno di smegma (accumulo pastoso e biancastro di secrezioni prodotte dai genitali maschili) e di urina. Il prepuzio appare inoltre dolente, talvolta pruriginoso e arrossato. Infine, spesso dal meato uretrale (orifizio che permette la fuoriuscita dell’urina e dello sperma) fuoriesce una secrezione giallastra che crea irritazione.
Come trattare la fimosi con l’olio d’oliva
Anche in questo caso l’olio d’oliva è un ottimo alleato per trattare i casi lievi di lieve entità, utile sia per aumentare l’elasticità della pelle che per ridurre la fastidiosa infiammazione nell’area genitale provocata da questa condizione. Si possono eseguire inoltre degli esercizi di ginnastica prepuziale, con pochi e delicati movimenti volti a scoprire il glande. È importante però che queste manovre vengano praticate attenendosi alle indicazioni del medico poiché se svolte in modo errato potrebbero addirittura aggravare la condizione.